Adjei Agyei-Baah è uno haijin ghanese, il co-fondatore della Fondazione della Poesia in Ghana e del Network Africano per lo Haiku. Nel 2015 ha lanciato insieme a Emmanuel Jesse Kalusian il giornale Mamba il primo dedicato allo haiku internazionale. Questi dieci componimenti sono scelti dal suo libro “AFRIKU”, pubblicato dalla casa editrice RedMoonPress.
wooden doll –
the dry laughter
of an African child
bambola di legno –
la risata asciutta di una
bimba Africana
…
leafless tree
lifting a cup of nest
into the sky
albero spoglio
alza la coppa del nido
verso il cielo
…
dawn –
the distant sound
of my neighbour’s broom
alba –
il suono distante
della scopa del mio vicino
…
dawn rivalry –
a muezzin
and a rooster
rivalità all’alba –
un muezzin
ed un gallo
…
end of the month
that pleasant smell
of payday
fine mese –
quel piacevole profumo
del giorno di paga
…
evening lull
smoke curling up
from an easy chair
pausa serale
il fumo si arriccia
dalla sedia a dondolo
…
garden reading
a ripe mango drops
with a splash of red ants
lettura in giardino
un mango maturo cade
spruzzando formiche rosse
…
deserted shore
the wind sharpens its voice
over a conch
spiaggia deserta
il vento affila la voce
su una conciglia
…
kind bartender –
he lifts a drunkard’s head
to wipe the table
barista gentile –
alza la testa dell’ubriaco
per pulire il banco
…
just a moment –
distant lightning connects
sky and earth
giust’un attimo –
una saetta connette
il cielo e la terra
Il libro si può acquistare sul sito della RedMooonPress:
Tommaso
Leggo qui che l’autore è il co-fondatore del network africano per lo haiku, che ha lanciato nel 2015 il giornale Mamba il primo dedicato allo haiku internazionale ecc.
In molti di questi componimenti però, sembra essenziale l’appoggio al riferimento del “piccolo kigo”, elemento introdotto dall’associazione “Cascina Macondo” ma disconosciuto e più volte criticato da Luca Cenisi e dall’associazione AIH.
Il richiamo alla natura è qui spesso inesistente (in “fine mese” – “bambola di legno” – “barista gentile”) e talvolta viene perfino “umanizzata” con metafore esplicite.
Solo per capire meglio: ma questi componimenti vengono considerati haiku?
Saluti
Tommaso