Quella che segue è una piccola selezione di tanka tratte da diverse fonti dell’Associazione Italiana Haiku (AIH), tra cui la Newsletter settimanale, la rivista Haijin Italia e i vari canali social dell’Associazione stessa.
D’acqua e vento
l’inverno fu cilicio
al vecchio pesco –
ora la primavera
accarezza i rami
Carmelo Salvaggio
Pioggia di maggio –
sono arrivati i corvi
morti di sete.
Avremo tante lune
ancora da ammirare
Caterina Sale
Mille scintille
si accendono sull’erba
in primavera.
Non è stato cosi anche
il nostro primo incontro?
Daniela Zglibutiu
Ginkgo biloba
plana lieve al suolo
un’altra foglia.
Con un’ala soltanto
volerà la farfalla
Fabrizio Pecchioli
Il nostro dialogo:
la pioggia di stanotte
sui davanzali.
Un cielo trasparente
al risveglio c’illumina.
Lucia Fontana
Sopra la pietra
ubriaca di sole
la lucertola.
Sul muro scolorito
grappoli di glicine
Mauro Battini
Lungo l’Aurelia
mi soffermo a guardare
la mareggiata.
Penetrante il profumo
del pitosforo in fiore
Pasquale Asprea
È ancora inverno
ma già sul ramo sboccia
il primo fiore.
Con la neve si scioglie
anche il suo profumo
Silver Eagle
La tanka 短歌 (letteralmente, “poesia breve”) è un componimento poetico di cinque versi, rispettivamente di 5-7-5 7-7 unità fonetiche (on 音), risalente al IV-V secolo. Più in particolare, esso si caratterizza per una struttura a due emistichi distinti ma concettualmente correlati tra loro: la strofa d’apertura prende il nome di kami no ku 上の句 (“strofa superiore”, anche detta chōku ちょく o “ku lungo”), mentre quella di chiusura è chiamata shimo no ku 下の句 (“strofa inferiore”, anche detta tanku たんく o “ku breve”).
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